Immigrazione e cittadinanza: Italia affronti la sfida E' il messaggio che emerge dal convegno a Borgo


Immigrazione e cittadinanza: Italia affronti la sfida
E' il messaggio che emerge dal convegno a Borgo

COMUNE BORGO SAN LORENZO

Immigrazione e cittadinanza: Italia affronti la sfida
E' il messaggio che emerge dal convegno a Borgo

Quella dell’immigrazione e della cittadinanza è una sfida che l’Italia non può permettersi di perdere se vuol crescere e dare prospettive e sviluppo ai propri cittadini. Questo il messaggio che emerge dal convegno “Cittadinanza futura. Cittadini nuovi, identità plurali, diritti, doveri” promosso al Villaggio La Brocchi a Borgo San Lorenzo dal Comune e dall’associazione onlus “Progetto Accoglienza”, col patrocinio di Comunità Montana Mugello, Provincia di Firenze, Sprar, Istituto degli Innocenti e Asgi. Oltre al sindaco di Borgo Giovanni Bettarini e al presidente dell’associazione “Progetto Accoglienza” Luigi Andreini, erano presenti i deputati Andrea Sarubbi (Pd) e Fabio Granata (Pdl), primi firmatari della legge sulla cittadinanza, e Rosa De Pasquale (Pd), mentre per impegni era assente Savino Pezzotta (Udc) che però ha fatto pervenire un messaggio. Ai partecipanti sono pervenuti anche altri messaggi di saluto, primo fra tutti quello del presidente della Camera Gianfranco Fini, e poi del prefetto di Firenze Andrea De Martino, del presidente della Regione Enrico Rossi e della Provincia Andrea Barducci.

Al centro del convegno la proposta di legge Sarubbi-Granata sulla cittadinanza che prevede la riduzione da 10 a 5 anni del periodo di tempo necessario a uno straniero per poter chiedere di diventare cittadino italiano e il passaggio dallo “ius sanguinis” allo “ius soli” per i figli di genitori legalmente soggiornanti e residenti in Italia da 5 anni.

“Quello dell’immigrazione e dei nuovi cittadini è un tema così importante e fondamentale che va affrontato al di là degli slogan e degli schieramenti di parte - sottolinea il sindaco di Borgo San Lorenzo Giovanni Bettarini -, ed è un fatto significativo e positivo che sia nato trasversalmente in Parlamento un progetto di legge organico come questo, che lo affronta con serietà e serenità e che prevede l’introduzione nel nostro ordinamento del principio dello ‘ius soli’ -. E ci auguriamo davvero che possa diventare legge - aggiunge -. D’altra parte, un paese che non scommette sui nuovi cittadini è un paese che non scommette su se stesso, sullo sviluppo di se stesso”.

Per i cofirmatari del progetto di legge Sarubbi e Granata, quello della cittadinanza è un tema culturale ma soprattutto politico, da affrontare e risolvere velocemente con norme legislative in grado di leggere e interpretare l’evoluzione della società attuale liberandosi di vecchi schematismi e concezioni. Ed è la dimensione qualitativa della cittadinanza l’impostazione culturale su cui si regge la proposta legislativa bipartisan, con norme innovative che prevedono anche percorsi di formazione e prove per l’integrazione ma più in particolare l’introduzione di uno ‘ius soli’ temperato per facilitare il riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati regolari nati o cresciuti in Italia, bambini e ragazzi italiani di fatto ma non ancora di diritto. La scommessa da vincere, hanno sottolineato entrambi, è prospettare l’apertura e la contaminazione dell’identità culturale italiana per rinnovarla e proiettarla in avanti. Insomma, un’identità dinamica e plurale per non condannare l’Italia all’invecchiamento, al declino e a un conservatorismo sterile che fa prevalere l’egoismo.

ufficio stampa

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:47