SOCIETA' DELLA SALUTE MUGELLO Società della Salute Mugello: tagli drastici, servizi a rischio Fondo sociale ridotto del 60%: situazione preoccupa, pronta “road map”

SOCIETA' DELLA SALUTE MUGELLO

Società della Salute Mugello: tagli drastici, servizi a rischio

Fondo sociale ridotto del 60%: situazione preoccupa, pronta “road map”

 

Politiche sociali a rischio in Mugello. E’ la stessa Società della Salute Mugello a lanciare l’allarme. Ed è un allarme fondato, reale perché i drastici tagli delle manovre finanziarie nazionali lasceranno “un pesante segno sulle attività assistenziali e di elevata integrazione”. E, evidentemente, a subirne maggiormente i contraccolpi saranno le persone svantaggiate e in difficoltà. E’ una situazione preoccupante, e viene esposta in dettaglio in un lungo documento approvato all’unanimità dall’Assemblea della Società della Salute Mugello.

“Il drastico ridimensionamento dei fondi statali di carattere sociale operato del 2008 ad oggi (Fondo nazionale per le politiche sociali -80%, Fondo nazionale per la non autosufficienza completamente azzerato, per esempio) - si denuncia nel documento, che chiede al governo “un reintegro immediato delle risorse tagliate” - potrebbe segnare la fine di importanti politiche assistenziali, se non interverranno vere correzioni di rotta”.

“I fondi destinati al sociale hanno subìto tagli drammatici col rischio grave e reale di una forte contrazione di servizi fondamentali alle persone e alle famiglie più deboli - è il monito della presidente della Società della Salute Mugello Ida Ciucchi -. Per il 2012, al momento, mancano risorse e i margini d’azione, sulla base delle previsioni, sono molto limitati. Perciò stiamo operando con interventi mirati di riorganizzazione, revisione e contenimento per scongiurare possibili soppressioni di servizi - sottolinea la presidente Ciucchi -, attraverso l’introduzione di criteri e modalità diversi che riguardano accesso ai servizi, assegnazione dei contributi, compartecipazione delle spese e liste d’attesa, e con progetti specifici su bandi di finanziamento nazionali per ricercare risorse aggiuntive. È comunque necessario - conclude - un intervento nazionale per un’inversione di rotta su questo settore delicato”.

“Lo stato sociale è indissolubilmente legato alla crescita di un paese e alimenta - ancora di più in territori con caratteristiche geografiche particolari qual è il nostro - coesione sociale e un mercato che incide sulla produttività e sviluppa occupazione”. “Il fondo sociale, che transita attraverso la Regione Toscana, è stato drasticamente ridotto solo nel 2011 di circa il 60%, passando dai previsti 620.000 euro a 278.046 euro”; la SdS è stata in grado di coprire la differenza, 341.954 euro, utilizzando risorse risultanti dal bilancio 2010 ma “nonostante l’impegno regionale a integrare con proprie ulteriori risorse i fondi, questa situazione è destinata a ripercuotersi drammaticamente nell’anno 2012”, con un possibile disavanzo di circa 730.000 euro - avverte la SdS - “ipotizzando un fabbisogno legato al mero mantenimento delle attività attualmente in corso”.

Finora la Società della Salute Mugello ha “tenuto” sulla gestione associata dei servizi sociosanitari integrando le risorse dei conferimenti comunali con una quota pari al 19,8% nell’anno 2010 e del 22,4% nel 2011. Un intervento che però, si ammette, “non potrà assolutamente essere assicurato in futuro”. Per affrontare la grave emergenza indotta dai tagli sono state decise e condivise “misure di contenimento dei costi per un ammontare di circa 500.000 euro e un aumento dei conferimenti comunali per le politiche sociali nel 2012 di circa 230.000 euro”, con l’impegno della SdS a continuare ad operare razionalizzazioni e contenimento delle spese, riorganizzare le attività, sviluppare progettualità per intercettare finanziamenti, insieme alla Consulta del Terzo Settore e al Comitato di Partecipazione: “La Conferenza dei Sindaci, di fronte a questa grave emergenza - si sottolinea nel documento approvato dall’Assemblea della SdS Mugello -, si è pronunciata a favore dell’aumento dei contributi comunali alla SdS per il 2012. Tale proposta è stata avanzata anche nel rispetto del fondamentale obiettivo che la SdS Mugello sta perseguendo: giungere progressivamente ad una quota sociale pro capite omogenea per tutti i cittadini per rispondere in modo unitario ai bisogni delle persone indipendentemente dal comune di residenza”. Ma, avverte la SdS, gli enti locali non sono in grado di sostenere e reggere ulteriori sacrifici: nonostante “abbiano contribuito in modo sostanziale al risanamento della finanza pubblica, partecipato attivamente al contenimento dei costi, alla riorganizzazione dei servizi, al miglioramento delle condizioni degli acquisti - si ricorda nel documento - si è continuato a penalizzarli pesantemente, colpendo, così, anche le fasce deboli della popolazione, indebolendo anche la loro capacità di resistenza alla crisi”.

Per l’Assemblea della SdS Mugello appare allora “urgente una riflessione politica e di sistema di cui sicuramente la Regione Toscana si farà carico, di concerto con la Conferenza Regionale delle SdS, che condivida anche su alcuni ambiti (ad esempio la compartecipazione) un percorso di sempre maggiore equità nell’accesso ai servizi, che tenga conto effettivamente dello stato patrimoniale delle famiglie e individui, chiaramente, ruoli e funzioni dei diversi protagonisti delle politiche sociali territoriali”. Un difficile contesto come quello attuale richiede perciò “una capacità da parte del privato, anche no profit, di essere efficiente e un ripensamento dei modelli organizzativi pubblici, realizzando una svolta nell’individuazione, su alcuni ambiti come la non autosufficienza, di un unico soggetto gestore delle attività di integrazione sociosanitaria, che sia in grado di negoziare con una sola voce e effettiva credibilità con i soggetti convenzionati ed accreditati”.

 

 

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:48