Circondario montano, la replica di Tagliaferri Dopo l'intervento dell'assessore regionale Nencini

Circondario montano, la replica di Tagliaferri
Dopo l'intervento dell'assessore regionale Nencini

COMUNITA' MONTANA MUGELLO

Circondario montano, la replica di Tagliaferri
Dopo l'intervento dell'assessore regionale Nencini

La proposta del “Circondario montano” lanciata dal presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri non è passata inosservata e ha fatto discutere, tanto che l’assessore regionale al bilancio e rapporti istituzionali Riccardo Nencini è intervenuto per precisare quanto intende fare la Regione Toscana con la riforma di riassetto istituzionale che prevede il “superamento” delle comunità montane. E Tagliaferri coglie elementi importanti dalla risposta dell’assessore regionale Nencini: “E’ una presa di posizione importante che mette in chiaro diverse questioni. Nencini, che ringrazio per le puntualizzazioni, ha anticipato tempi e passaggi della riforma a cui sta pensando la Regione. Tempi e passaggi più certi e senza quella accelerazione che si era avvertita fino a qualche settimana fa: nessuna chiusura delle comunità montane al 31 dicembre, con tutto il 2011 che servirà a mettere in atto una riforma ‘partecipata’. E pare si diano anche certezze su risorse adeguate alle attività da svolgere e sul personale. Attendiamo atti conseguenti”.

Tagliaferri torna sulla proposta del “circondario”, chiarendo che l’Empolese era stato preso a modello proprio per la lettura di Unione dei Comuni: “Le comunità montane sono già di per sé unioni dei comuni, le riconosce come tali il testo unico degli enti locali che è ancora in vigore fintanto che il ddl Calderoli non sarà, se lo sarà, legge. E’ per questo che ho avanzato una proposta del genere. Provocatoriamente ci domandiamo: se rimanesse l’Empolese perché mai non potremmo ambire a quella stessa configurazione, visto che di fatto siamo già, ai sensi dell’attuale Tuel, unione dei comuni montani? E’ evidente infatti che dovremo passare rapidamente a un diretto ed esclusivo coinvolgimento dei sindaci, senza dunque ulteriori ‘posti’ per la politica”.

Sulla necessità di un riordino istituzionale si dice d’accordo anche Tagliaferri che però afferma: “Non lo abbiamo mai messo in dubbio. Ma io tengo a difendere una ‘virtù territoriale’ (e non certo un vizio capitale) come lo è la nostra Comunità Montana, senza la quale molti servizi per i Comuni mugellani non si sarebbero potuti progettare, eseguire, garantire nel tempo. Il governo ci ha maltrattato, ha tolto finanziamenti preziosi per servizi e attività, ha mortificato gli amministratori eliminando quella già ridotta indennità che c’era, sono convinto che la Regione Toscana, per la sua storia e quel che rappresenta, saprà agire diversamente anche utilizzando l’anno 2011 per trovare insieme ai Comuni un assetto sobrio, democratico ma adeguato alle esigenze di territori rurali e montani. Voglio comunque rassicurare che nonostante gli amministratori di montagna non ‘costino’ più, non è venuto a mancare anche in questi ultimi mesi un contributo di valore da parte di chi ha continuato a occuparsi di enti locali montani”.

ufficio stampa
 

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:47