Contro il "killer" del castagno avanti con la lotta biologica - A incontro Marradi anche rappresentanti del ministero dell'Agricoltura

COMUNE MARRADI
Contro il "killer" del castagno avanti con la lotta biologica
A incontro Marradi anche rappresentanti del ministero dell'Agricoltura

C’erano rappresentanti del ministero dell’Agricoltura e della Regione Toscana, con molte presenze da varie regioni italiane all’incontro-dibattito sul cinipide galligeno, organizzato di recente a Marradi dal Centro di Studio e Documentazione del Castagno in collaborazione con il Comune, la Comunità Montana Mugello e l’associazione “Strada del Marrone”.

E’ stato il prof. Alberto Alma, direttore del Divapra (Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali) dell’Università di Torino e membro del consiglio scientifico del Centro, a fare il punto della situazione su quello che viene indicato comunemente come il “killer” del castagno illustrando strategie, metodi, finalità e tempi della lotta biologica attraverso l’insetto antagonista, il “Torymus sinensis”: l’unico, come confermano le esperienze svolte in Giappone, in grado di fermarlo. Secondo il prof. Alma, il cinipide si è insediato anche in Italia e ci vorrà del tempo per ristabilire un equilibrio in natura, almeno 10 anni. E per farlo è necessario che si prosegua a intervenire con la lotta biologica. Che sta dando risultati efficaci.

Risale al 2008 la prima segnalazione del “killer” in Toscana. La Regione è corsa subito ai ripari e dal 2009 ha dato avvio a un progetto di prevenzione e contrasto dell’insetto, e da quest’anno ha messo in atto 5 stazioni di lancio del Torymus, tra cui uno anche nel territorio marradese. I lanci saranno triplicati nel 2011, con una campagna a tappeto. Una direzione che è stata imboccata anche dall’Emilia Romagna, il Lazio, la Campania e altre regioni.

“Non tutti i mali vengono per nuocere - commentano gli organizzatori -: il problema del cinipide è riuscito a richiamare l’attenzione e a favorire l’interesse sul valore ambientale del castagno, una pianta che, come ha ricordato il prof. Bellini, presidente del Centro, ricopre ben il 15% delle nostre foreste, non ha paragoni in tutta Europa ed è rappresentativa del nostro continente”.

 

ufficio stampa
 

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:47