Si estendono gli attacchi del "killer del castagno" Contro il cinipide è stata potenziata la lotta biologica

COMUNITA' MONTANA MUGELLO

Si estendono gli attacchi del "killer del castagno"
Contro il cinipide è stata potenziata la lotta biologica

Il cinipide, il cosiddetto “killer del castagno”, si sta diffondendo. Ma un “antidoto” c’è all’insetto, originario della Cina, che attacca le piante di castagno e rappresenta oggi l’insidia maggiore per la produzione di marroni e castagne. Nelle aree dell’Alto Mugello, dove ne era già stata segnalata la presenza, era scattata la lotta biologica, la misura di contrasto ritenuta più efficace, con l’introduzione di esemplari dell’insetto antagonista, il ‘Torymus sinensis’, importato dal Giappone e riprodotto dall’Università di Torino, che è capace di cibarsi delle sue larve e di limitarne così la riproduzione. Purtroppo gli attacchi dell’insetto “killer” si sono estesi in quasi tutto il Mugello. A lanciare l’allarme è la Comunità Montana Mugello che in questi giorni è stata presa d’assalto da agricoltori che si sono rivolti all’Ufficio Patrimonio Agricolo Forestale con segnalazioni: “Con la ripresa vegetativa dei castagneti - avvertono dalla Comunità Montana Mugello - si è manifestata in quasi tutto il territorio del Mugello la presenza, più o meno intensa, di galle su piante di castagno per attacchi del cinipide galligeno. E purtroppo, le previsioni di diffusione di questo pericoloso insetto, segnalato in Piemonte circa dieci anni fa, si stanno avverando nel Mugello come nelle altre zone castanicole della Toscana, dell’Italia e di altri paesi europei”.

Fin dal 2004 la Comunità Montana Mugello ha iniziato a segnalare il pericolo, operando per attivare uno specifico monitoraggio e seguendo le esperienze di lotta in altre regioni. E in base ai monitoraggi svolti nel 2009 e nel 2010 sulle aree più colpite e sui possibili siti idonei per l’introduzione del Torymus sinensis in Mugello, un primo nucleo dell’insetto anti-cinipide è stato lanciato e si è insediato nel territorio del comune di Marradi lo scorso anno mentre di recente, a inizio maggio, sono stati ripetuti lanci con batterie di 90 femmine e 50 maschi nuovamente a Marradi ed inoltre a Palazzuolo sul Senio e Firenzuola. Oltre ai lanci, in accordo con la Regione, è stata allestita un’“area di moltiplicazione” a San Piero a Sieve: “Si tratta di un impianto di castagni idoneo alla riproduzione del Torymus - spiegano ancora dalla Comunità Montana - per moltiplicare i lanci e intensificare la lotta biologica, che comunque richiede tempi medi lunghi. Per alcuni anni aumenteranno ancora i danni dovuti al cinipide, ma la prospettiva è quella di raggiungere un nuovo equilibrio ed un recupero delle produzioni”.

“Non è un caso che in questi anni abbiamo segnalato le necessità del castagno attraverso le attività dell’associazione nazionale Città del Castagno - sottolinea il presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri - di cui la Comunità Montana Mugello è tra i soci fondatori, e non è un caso che sia stato insediato a Marradi il Centro Studio e Documentazione sul Castagno che ha consentito un’adeguata presenza e relazione diretta col Ministero delle Politiche Agricole, oltre che con la Regione Toscana”.

Della lotta al cinipide si parlerà in un incontro organizzato a Marradi proprio dal Centro Studio e Documentazione sul Castagno il 27 maggio alle 17,30 presso l’aula magna dell’Istituto Dino Campana, e in un altro organizzato a Palazzuolo sul Senio dal Comune il 3 giugno alle 20,30 alla sala polivalente.

ufficio stampa

 

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:48