Diritto acqua in Statuto, Consiglio comunale approva delibera Lungo dibattito ieri attorno alla proposta d'iniziativa popolare

Diritto acqua in Statuto, Consiglio comunale approva delibera
Lungo dibattito ieri attorno alla proposta d'iniziativa popolare

COMUNE BORGO SAN LORENZO

Diritto acqua in Statuto, Consiglio comunale approva delibera
Lungo dibattito ieri attorno alla proposta d'iniziativa popolare

Acqua al centro del dibattito ieri in una lunga seduta del Consiglio comunale di Borgo San Lorenzo.

Come prevede l’articolo 64 dello Statuto comunale è stata portata in discussione in Consiglio comunale la delibera collegata alla proposta d’iniziativa popolare riguardante “il diritto all’acqua e definizione del servizio idrico integrato privo di rilevanza economica”, presentata dal comitato Acqua Mugello Valdisieve con la raccolta di 669 firme di cittadini, e sostenuta dai gruppi di opposizione Libero Mugello, Rifondazione comunista e Per Borgo. Ad illustrarla il rappresentante del comitato Amos Fabbri.

“L’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua - si legge ancora nel documento - è un diritto inalienabile: l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti, l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti comune un servizio pubblico”. Di qui il principio di fondo che l’iniziativa propone: riconoscere nello Statuto comunale “il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e dichiarare il servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica, quindi non assoggettabile a meccanismi di mercato per il conseguimento di profitti”.

Dopo una lungo, articolato e appassionato dibattito la delibera è stata approvata con 8 voti favorevoli (i consiglieri dei gruppi di opposizione Rc, Libero Mugello e Per Borgo, Pinzauti, Boni, Ballabio, Beatini, Bagni e tre del gruppo di maggioranza, Innocenti, Omoboni e Biagioni), 2 contrari (Boni e Pieri del Pdl) e 9 astenuti (i consiglieri Pd del gruppo di maggioranza, col sindaco Bettarini, che, pur d’accordo sul principio generale dell’acqua bene pubblico, ritenevano equivoco il concetto di ‘rilevanza economica’ espresso nel documento).

Sarà la 1° commissione consiliare, convocata entro 10 giorni, a occuparsi delle modifiche-integrazioni allo statuto in un tempo di 30 giorni, da sottoporre poi al voto del Consiglio comunale.

“Il voto d’astensione è la dimostrazione di una disponibilità a discutere sul tema con approfondimenti, anche tecnici, in commissione, perché tutti siamo d’accordo sul principio che l’acqua è un bene universale e indispensabile - chiarisce il sindaco Giovanni Bettarini - ma non sono d’accordo quando si intende eliminare la definizione di rilevanza economica del servizio, cosa che peraltro una recente sentenza della Corte Costituzionale ha ben chiarito, perché un servizio complesso come quello idrico necessità di un sistema complesso e preciso di regolamentazione e regole per farlo funzionare, e rilevanza economica sta a significare proprio questo e non profitto. Comunque, la commissione, e poi il Consiglio, sarà la sede opportuna per il confronto. La vera battaglia comune deve essere quella contro la legge del governo di centrodestra che mette tutto il sistema idrico in mano ai privati”.

Con l’approvazione della delibera si dà anche mandato al sindaco di intraprendere tutte le azioni opportune per contrastare i recenti provvedimenti legislativi nazionali che “condurranno alla messa a gara della gestione del servizio integrato e alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011” e di attivare un fontanello nel capoluogo, e altri successivamente nelle frazioni, per l’erogazione di ‘acqua di qualità’ affinché si riduca il “crescente uso di acque minerali e promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto da bere”.

ufficio stampa
 

Ultimo aggiornamento: Ven, 09/10/2015 - 15:47